LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII - 28 agosto 2010)
GUAGNANO – Antonio Livera, di 64 anni, era arrivato a Bologna in compagnia di amici che stavano ristrutturando casa
Cade mentre tinteggia una parete, muore dopo un giorno di coma
Ieri i funerali della vittima, dopo l’espianto degli organi
GUAGNANO – E’ caduto da una scala mentre aiutava una famiglia di amici a tinteggiare la loro casa. Antonio Livera, pensionato 64enne, se n’è andato dopo un giorno di coma, dovuto ad un forte trauma cranico.
L’incidente è accaduto in un’abitazione del centro storico di Bologna. Antonio era partito domenica scorsa per l’Emilia insieme con alcuni amici. E giacché questi ultimi stavano ristrutturando un immobile, lui si era proposto per dar loro una mano. Martedì, intorno a mezzogiorno, è scivolato da una scala interna, pare da un’altezza minima. Stava ripulendo la parete da qualche macchia e sporgendosi ha perso l’equilibrio. La caduta è stata rovinosa. E purtroppo fatale. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118 che hanno trasportato l’uomo nell’ospedale “Maggiore”. In seguito al forte trauma cranico è entrato in coma. E’ spirato mercoledì pomeriggio.
Il fatto è stato ricostruito dal commissario di polizia Due Torri-San Francesco. Dalle indagini, cui hanno partecipato anche i medici del lavoro della Asl, non è emerso nulla, se non i contorni di una tragica fatalità. Tra gli ascoltati, oltre i proprietari dell’immobile, anche alcuni parenti che hanno immediatamente raggiunto Antonio non appena appresa la notizia. In Procura, a Bologna, il fatto è stato classificato come incidente domestico.
“Ci ha lasciato un uomo buono, leale e sincero”. Con queste parole don Salvatore Innocente, parroco della chiesa madre, ha dato l’ultimo saluto ad Antonio Livera, per tutti “Piero”. La cerimonia religiosa, celebrata alla presenza della moglie Margherita e dei figli Vincenzo, Giovanni ed Eros, si è svolta ieri pomeriggio, alle 17.30, alla presenza di numerosi parenti ed amici. Piero, originario di San Pietro Vernotico ed ex operaio dell’Ilva, era una persona molto conosciuta in paese. Tutti lo ricordano per le sue qualità umane. Donatore di sangue, nel 1984 fu fra i fondatori dell’Avis di Guagnano. All’epoca del Pci, fra l’altro, fu attivista convinto delle battaglie del suo partito. Da alcuni anni, dopo aver fatto parte del direttivo sezionale ed aver ricoperto in fabbrica ruoli sindacali nella Fiom, aveva abbandonato completamente la politica.
I familiari di Piero, che a seguito dell’incidente si sono recati presso l’ospedale Maggiore di Bologna dove il congiunto è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico, dopo aver appreso l’esito negativo del disperato tentativo di salvargli la vita, hanno dato il consenso alla donazione di alcuni organi.
“Era un buon padre di famiglia affettuoso – ricorda l’amico Vito Ingrosso, ex segretario sezionale dei Ds – e un gran lavoratore. Uomo discreto e tranquillo, sapeva vivere nella società. Stava bene con tutti. Ai tempi del Pci aveva fatto anche comizi per conto del partito e venduto l’Unità in piazza, ma negli ultimi anni non aveva più preso la tessera della sezione. Lo ricorderemo sempre”.
La salma di Livera, giunta in chiesa direttamente da Bologna, dopo i funerali è stata trasportata nel cimitero comunale. (r.f)
L’incidente è accaduto in un’abitazione del centro storico di Bologna. Antonio era partito domenica scorsa per l’Emilia insieme con alcuni amici. E giacché questi ultimi stavano ristrutturando un immobile, lui si era proposto per dar loro una mano. Martedì, intorno a mezzogiorno, è scivolato da una scala interna, pare da un’altezza minima. Stava ripulendo la parete da qualche macchia e sporgendosi ha perso l’equilibrio. La caduta è stata rovinosa. E purtroppo fatale. Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118 che hanno trasportato l’uomo nell’ospedale “Maggiore”. In seguito al forte trauma cranico è entrato in coma. E’ spirato mercoledì pomeriggio.
Il fatto è stato ricostruito dal commissario di polizia Due Torri-San Francesco. Dalle indagini, cui hanno partecipato anche i medici del lavoro della Asl, non è emerso nulla, se non i contorni di una tragica fatalità. Tra gli ascoltati, oltre i proprietari dell’immobile, anche alcuni parenti che hanno immediatamente raggiunto Antonio non appena appresa la notizia. In Procura, a Bologna, il fatto è stato classificato come incidente domestico.
“Ci ha lasciato un uomo buono, leale e sincero”. Con queste parole don Salvatore Innocente, parroco della chiesa madre, ha dato l’ultimo saluto ad Antonio Livera, per tutti “Piero”. La cerimonia religiosa, celebrata alla presenza della moglie Margherita e dei figli Vincenzo, Giovanni ed Eros, si è svolta ieri pomeriggio, alle 17.30, alla presenza di numerosi parenti ed amici. Piero, originario di San Pietro Vernotico ed ex operaio dell’Ilva, era una persona molto conosciuta in paese. Tutti lo ricordano per le sue qualità umane. Donatore di sangue, nel 1984 fu fra i fondatori dell’Avis di Guagnano. All’epoca del Pci, fra l’altro, fu attivista convinto delle battaglie del suo partito. Da alcuni anni, dopo aver fatto parte del direttivo sezionale ed aver ricoperto in fabbrica ruoli sindacali nella Fiom, aveva abbandonato completamente la politica.
I familiari di Piero, che a seguito dell’incidente si sono recati presso l’ospedale Maggiore di Bologna dove il congiunto è stato sottoposto ad un lungo intervento chirurgico, dopo aver appreso l’esito negativo del disperato tentativo di salvargli la vita, hanno dato il consenso alla donazione di alcuni organi.
“Era un buon padre di famiglia affettuoso – ricorda l’amico Vito Ingrosso, ex segretario sezionale dei Ds – e un gran lavoratore. Uomo discreto e tranquillo, sapeva vivere nella società. Stava bene con tutti. Ai tempi del Pci aveva fatto anche comizi per conto del partito e venduto l’Unità in piazza, ma negli ultimi anni non aveva più preso la tessera della sezione. Lo ricorderemo sempre”.
La salma di Livera, giunta in chiesa direttamente da Bologna, dopo i funerali è stata trasportata nel cimitero comunale. (r.f)