IL CORRIERE VINICOLO (versione on line / 29 marzo 2016)

CELLINO SAN MARCO – Le prime bollicine prodotte interamente in cantina. Si tratta di uno spumante extra dry, ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve di Negroamaro

Cantine Due Palme inaugura il nuovo impianto di spumantizzazione e presenta “Amaluna”

Cantine Due Palme inaugura il nuovo impianto di spumantizzazione e presenta “Amaluna”






CELLINO SAN MARCO (Brindisi) – “Cantine Due Palme” inaugura il nuovo impianto di spumantizzazione e presenta “Amaluna”, le prime bollicine prodotte interamente in cantina. Si tratta di uno spumante extra dry, ottenuto dalla vinificazione in bianco di uve di Negroamaro. Una nuova sfida per il presidente Angelo Maci e gli oltre mille soci viticoltori della cooperativa operante nelle province di Brindisi, Lecce e Taranto, su circa 2.500 ettari vitati distribuiti nelle aree di produzione dop “Salice Salentino”, “Primitivo di Manduria”, “Squinzano”, “Brindisi” e “Copertino”.

Durante la manifestazione di presentazione di “Amaluna”, tenutasi nei giorni scorsi nella sala “Selvarossa” di Cellino San Marco, sono intervenuti, oltre Maci, anche il direttore generale Assunta De Cillis, il presidente regionale sommelier Rocco Caliandro e la giornalista Monica Caradonna.

Sull’etichetta che inaugura il nuovo impianto di spumantizzazione della Casa, Maci ha detto: “È sicuramente un traguardo significativo per la nostra cantina, considerato l’impegno economico di rilievo che ha richiesto. Un investimento in cui abbiamo creduto da subito perché riteniamo che il Negroamaro, vitigno dinamico e dalla grande versatilità, abbia tutte le potenzialità per poter dar vita a uno spumante territoriale di facile appeal e di gradimento trasversale. Una bollicina del Salento che si attesta su una fascia di mercato media e che si rivolge a tutti”.

L’impianto di spumantizzazione, realizzato nella sede madre di Cellino San Marco, ha comportato un investimento di 1.500.000 euro, di cui il 50 per cento con cofinanziamento fondi Psr 2007- 2013.

“Una sfida – ha aggiunto Maci - che la cooperativa vitivinicola più grande del Sud Italia, già produttrice di altri apprezzati spumanti, ha colto per fare del Negroamaro la bollicina più versatile del distretto spumantistico pugliese realizzata in loco con chiusura della filiera produttiva. Grazie a questo investimento, non spumantizziamo più nel Veneto e le nostre bollicine sono prodotte in cantina seguendo in loco l’intero processo”.
Rosario Faggiano