LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 26 aprile 2015)
SALICE – Tondo contro la chiusura del presidio dei carabinieri per l’impossibilità di adeguare il canone d’affitto
Caserma sfrattata, appello al prefetto
Il sindaco: “Ci vuole solo un po’ di buona volontà, finora mai manifestata. Non chiediamo la luna”
Il Comune ha proposto di integrare in prima persona il canone di affitto per evitare la chiusura della caserma, ma la legge non lo consentirebbe
SALICE – “Ci opporremo con tutte le forze all’eventuale chiusura della caserma dei carabinieri. Il prefetto deve prendere a cuore questa incresciosa vicenda”.
Il sindaco Pippi Tondo lancia l’allarme sull’attuale situazione di stallo, nonostante i numerosi tentativi di trovare una soluzione che possa consentire il pagamento dell’aumento del canone contrattualmente dovuto al proprietario e così facendo evitare lo sfratto.
La procedura di sfratto, sospesa lo scorso settembre sulla base della disponibilità del Comune a pagare al posto della prefettura (vincolata dalla spending review) la differenza di duemila euro annui, è stata infatti riavviata.
“Come Amministrazione – dice Tondo - abbiamo fatto il possibile. Abbiamo proposto alla prefettura la strada del contributo tramite convenzione per la tutela della sicurezza, ma abbiamo avuto risposta negativa, stanti analoghi precedenti censurati dalla Corte dei Conti come danno erariale. Anche la via del contributo volontario degli assessori non ha sortito gli effetti sperati. Abbiamo dato la disponibilità della Villa Alemanno e, a seguito di vari incontri con i vertici locali e provinciali dell’Arma, si è proceduto alla trasmissione di un progetto per l’adeguamento dell’immobile alle esigenze dettate dal Ministero. Ora siamo in attesa di una risposta che, a quanto pare, tarderà ad arrivare”.
Per il primo cittadino bisogna attivarsi in tutti i modi per scongiurare la chiusura della caserma. “Per risolvere il problema basterebbe spalmare l’affitto irrisorio di Salice sugli altri affitti milionari delle caserme della provincia”.
Poi Tondo conclude: “Ci vuole solo un po’ di buona volontà, fino ad oggi mai manifestata, non stiamo chiedendo la luna nel pozzo”.
Su questo tema, agli inizi di maggio si terrà un Consiglio comunale, concordato con le opposizioni e allargato ad esponenti politici provinciali e regionali.
Nel frattempo, a quanto è dato sapere, l’Amministrazione, d’accordo con le minoranze consiliari, avrebbe intenzione di organizzare forme di protesta contro la chiusura del presidio dell’Arma e manifestazioni pubbliche.
Rosario Faggiano