LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IX – 19 maggio 2015)
SALICE SALENTINO
Caso-Ianne, non ci fu diffamazione nel comizio di Marco Ligori
SALICE – Parlare pubblicamente di vicende giudiziarie relative a politici, non costituisce diffamazione. Questa, in sostanza, la motivazione che ha spinto i magistrati del Tribunale di Lecce, pubblico ministero e gip, ad archiviare una querela presentata dall’ex vicesindaco Gaetano Ianne contro il dirigente socialista Marco Ligori, esponente di “Primavera salicese”.
Quest’ultimo, nel 2013, tenne un comizio in cui si soffermò, fra l’altro, sull’iniziale esclusione dalla Giunta di una donna, ricordando al sindaco Pippi Tondo di aver nominato vicesindaco Ianne, in passato destinatario di una condanna per falsa testimonianza in una vicenda nota (perché a suo tempo pubblicamente sollevata dall’Idv) di abuso edilizio riguardante un cittadino.
“Le mie argomentazioni - spiega Ligori - sono state valutate come rientranti in un normale confronto politico il quale può essere anche aspro ma ritenuto nei limiti del principio della continenza ricorrendo integrati gli estremi della causa di giustificazione dell’esercizio del diritto di critica. Questi ultimi, come storicamente sanciti dalla giurisprudenza costante in materia dalla famosa ‘sentenza decalogo’, consistono nella veridicità della notizia, nella sua rilevanza per l’interesse pubblico e nel rispetto del limite della continenza verbale, il quale, in ipotesi di critica politica, si dota di una peculiare elasticità in ragione dei toni abitualmente elevati e forti che caratterizzano tale ambito. Questa vicenda rappresenta, in sé, la tristezza di un certo modo di intendere la politica che, a volte, si rifugia in beceri e pavidi atteggiamenti con l’unico scopo di incutere timore all’avversario tentando, così, di ridurlo al silenzio. Nei confronti di Ianne non ho mai avuto alcun astio personale. La questione era e rimane squisitamente politica”.
“A nome di tutta Primavera Salicese – aggiunge il presidente Amedeo Rosato - esprimo piena soddisfazione per il modo con cui si è conclusa la vicenda. Il procedimento penale è stato archiviato in quanto è stata riconosciuta la bontà delle dichiarazioni poste in essere da Ligori. Sarebbe auspicabile che tutti noi ascoltassimo le varie posizioni, affrontassimo le discussioni con maggiore maturità e rispetto, tenendo sempre in mente il fine principale per cui un cittadino si impegna in politica e cioè quello di perseguire il bene comune”.
Rosario Faggiano
Articolo integrato rispetto a quello ridotto pubblicato da “La Gazzetta del Mezzogiorno”