LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XVII – 1 luglio 2016)

LECCE – Torna "Charme in rosa", iniziativa dell’Associazione italiana sommelier

Dolci "bollicine" di rosato a Torre del parco

Dolci
Baldassarre: “Vini pugliesi al top”







Un palcoscenico speciale per i rosati Dop e Igp pugliesi. Stasera, alle 19, nella dimora storica di Torre del Parco a Lecce, torna “Charme in rosa”, la kermesse estiva promossa dall’Associazione italiana sommelier. Un appuntamento enologico, voluto dalla Delegazione di Lecce guidata da Amedeo Pasquino, di grande richiamo per operatori di settore, enoturisti ed appassionati delle eccellenze produttive del territorio.

Previste degustazioni di “tradizionali” etichette rosé di Negroamaro, Bombino nero e Nero di Troia, ma anche di Primitivo, Susumaniello, Aleatico, Aglianico e Montepulciano: in tutto 150 vini provenienti da diverse zone. Il festival dei rosati, arricchito dalla rassegna di 50 oli extravergine di oliva, offrirà abbinamenti con tipicità gastronomiche (prodotti da forno, salumi, formaggi e bombette).

Ad aprire la serata sarà il convegno sul tema “Il rosato pugliese: da erede della tradizione a risorsa per il futuro”. All’incontro, moderato da Leda Cesari, tra gli altri parteciperanno Michele Emiliano, Leonardo Di Gioia, Dario Stefàno, Paolo Perrone e Amedeo Maizza.

A seguire la presentazione del volume di Giuseppe Baldassarre dal titolo “Una terra vestita di rosa”. Medico, docente e membro della Commissione nazionale alla formazione Ais, Baldassarre è considerato uno dei maggiori studiosi del vino pugliesi. Il suo volume è un rilevante contribuito alla riscoperta, anche “culturale”, dei rosati della regione.

“Anche se in Italia la produzione dei rosati è diffusa – dice Baldassarre - le regioni leader in questo settore sono Puglia, Abruzzo, Veneto e Lombardia. La Puglia, da sola, produce circa il 40 per cento dei rosati italiani; ma potrebbe produrne molti di più ed inserire almeno i suoi rosati migliori nella fascia alta di questo settore”.

Ma quali sono, oggi, i mercati più importanti per il rosé? Per Baldassarre sono, innanzitutto, quelli scandinavi, dei Paesi Bassi, della Germania, degli Usa, del Canada e della Cina.

“L’interesse per il rosato – spiega - non sembra più frutto di una moda. Semmai, alcune circostanze favorevoli hanno riacceso l'interesse per il rosato e questo ha indotto a studiarlo con maggiore attenzione. A guidare la ricerca sono stati soprattutto i francesi, in Provenza. I risultati attestano che questa tipologia di vino risente fortemente del territorio e delle uve da cui viene prodotta. Grande importanza riveste anche l'enologia o tecnica di produzione”.

Per quanto riguarda la Puglia, Baldassarre aggiunge: “Se è vero che la nostra regione vanta una speciale vocazione storica e territoriale per la produzione dei rosati, è anche l'unica nella quale esistono rosati espressione di diverse aree territoriali. Questi vini possono divenire per noi una risorsa e un'attrazione enogastronomica ed enoturistica impareggiabile e suscettibile di enormi sviluppi. Senza dire che, all'interno della categoria dei rosati, gli spumanti appaiono la fascia che può crescere con maggiore rapidità”.
Rosario Faggiano