IL CORRIERE VINICOLO (versione on line) - 26 febbraio 2016

CELLINO SAN MARCO

Due Palme acquisisce la Cantina di Arnesano-Monteroni

Due Palme acquisisce la Cantina di Arnesano-Monteroni






CELLINO SAN MARCO (Brindisi) – La “Due Palme” si allarga con l’acquisizione di una Cantina del leccese. Con delibera dell’assemblea straordinaria dei soci, è entrata a far parte della grande “famiglia” guidata dal presidente Angelo Maci, anche la cooperativa della Riforma fondiaria di Arnesano-Monteroni.

Si tratta della quarta acquisizione dopo quelle degli anni scorsi che hanno riguardato la Cantina Sociale Riforma Fondiaria di Cellino San Marco, la Cantina Angelini di San Pietro Vernotico e la Cantina San Gaetano di Lizzano. In tutto quasi 1.300 soci, compreso quelli della nuova entrata, per oltre 2.600 ettari vitati,

Operante in zona Dop “Copertino”, la Cantina di Arnesano-Monteroni porta in dote un impianto ubicato ad Arnesano, a pochi chilometri da Lecce, che sorge su una superficie complessiva di 13.900 mq, di cui coperti: seminterrato mq.1.130 e piano terra mq. 1.088.

La struttura, nata nel 1960, ha una capacità lavorativa e di stoccaggio di 36mila ettolitri e una media conferimenti, negli ultimi anni di attività, di 10mila quintali di uve Negroamaro, Malvasia e Sangiovese.

Purtroppo, a causa di una forte crisi produttiva dovuta alla contrazione graduale del numero dei soci (oggi ridotti a 60) e della superficie vitata (appena 65 ettari), dal 2013 l’impianto è rimasto fermo.

La “Due Palme” conta di valorizzare e rilanciare la struttura, l’unica del gruppo destinata ad assicurare produzione pregiata di Dop “Copertino”. Un ampliamento della gamma delle denominazioni della cooperativa, già ricca delle Dop “Salice Salentino”, “Primitivo di Manduria”, “Brindisi” e “Squinzano”, che renderà ulteriormente competitiva l’azienda di Cellino San Marco.

«Non ci fermiamo mai – dice Maci – e quest’ultima acquisizione è un ulteriore tassello nella crescita della nostra realtà aziendale. Questo avviene in un anno particolarmente interessante in cui abbiamo completato un altro importante investimento, ovvero la realizzazione del nostro impianto di spumantizzazione che ci consentirà di chiudere la filiera della spumantizzazione a Cellino san Marco, nella sede principale dove avvengono trasformazione e imbottigliamento. Un investimento ambizioso, frutto di un’esperienza premiata dai mercati e che ci ha obbligati a perseguire una scelta di internalizzazione di un processo che sino ad oggi ci ha visto portare il nostro vino in Veneto, dove la tradizione della spumantizzazione è prassi. Questo dimostra che anche noi possiamo essere competitivi in termini di numeri e soprattutto di qualità».
Rosario Faggiano