LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XIV – 5 marzo 2014)

SALICE – L’Amministrazione punta al completo recupero della struttura del tardo 1500

E adesso scatta anche la corsa per intercettare altri finanziamenti

E adesso scatta anche la corsa per intercettare altri finanziamenti
SALICE – “Il Convento rappresenta un gioiello monumentale per l’intero Salento. E questi rinvenimenti confermano la validità della scelta di aver avviato un percorso di totale recupero della struttura, per secoli irrinunciabile punto di riferimento religioso e sociale della nostra comunità”.

L’assessore ai Lavori pubblici Paolo Quaranta, che insieme all’assessore alla Cultura Alessandro Ruggeri segue le diverse fasi dell’opera, non ha dubbi circa l’importanza della scoperta dei disegni e delle decorazioni nel chiostro.

Una scoperta che impegna l’Amministrazione a ricercare gli ulteriori finanziamenti (almeno un milione di euro) che occorreranno per il restauro anche delle altre parti del Convento.

“I prossimi lotti – spiega Quaranta – riguarderanno i locali a piano terra, dove saranno ubicati l’archivio storico, la sala lettura, i laboratori e gli uffici, nonché gli altri spazi a primo piano dove attualmente si trovano le celle dei frati”.

“Il completo restauro del Convento – aggiunge il sindaco Pippi Tondo – è uno degli obiettivi prioritari dell’Amministrazione. Speriamo di poter intercettare i finanziamenti necessari per poter restituire all’intera comunità salentina una struttura di grande interesse, anche dal punto di vista turistico”.

Il Convento fu edificato fra il 1587 e il 1597, ma già nel 1590 cominciò ad essere utilizzato dai francescani (quello di Salice risulta essere fra le prime tre case che la Regolare Osservanza concesse ai frati riformati). Nel corso dei secoli è stato arricchito di molte opere d’arte.

All’interno della chiesa, divenuta nel 2005 rettoria dipendente del convento di Leverano a seguito dell’abbandono del monastero da parte dei frati, sono custoditi veri e propri tesori (tele, affreschi, statue, oggetti sacri, un bellissimo coro ligneo e un organo a canne del ‘700).

Altrettanto preziosi sono gli affreschi dell’ex refettorio, nei locali del chiostro a piano terra, e i dipinti della cappella a primo piano. Tutto il complesso monastico è stato riconosciuto, dal Ministero per i Beni Culturali, di interesse storico-artistico.
Rosario Faggiano