LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/II – 28 nov. 2010)
Fini alla Città del Libro
Una folla numerosa e attenta ha accolto Fini nell’auditorium della Città del Libro di Campi Salentina. Il presidente della Camera dei Deputati, ospite della rassegna letteraria nazionale in qualità di scrittore, ieri sera ha presentato il suo ultimo libro “Il futuro della libertà. Consigli non richiesti ai nati del 1989”. All’incontro con Fini, che ha avuto inizio alle 18, hanno partecipato la senatrice Adriana Poli Bortone, il presidente della Città del Libro Maria Novella Guarini ed il direttore del Tg Norba Enzo Magistà. A quest’ultimo è toccato il compito di sollecitare l’ospite d’onore della manifestazione con domande riguardanti soprattutto temi di valenza nazionale. In apertura, Poli Bortone ha sottolineato che con Fini “c’è sempre stato un rapporto dialettico, qualche volta forte, ma certamente di estrema verità e sincerità; ed è stato ciò che ha consentito di mantenere sempre viva la nostra amicizia”.
Fini, prima di affrontare temi politici di scottante attualità nazionale, si è soffermato sui contenuti della sua opera.
“L’idea di scrivere il libro – ha detto – mi è venuta leggendo una ricerca pubblicata dal Sole 24 ore che confermava alcune mie intuizioni. E’ ormai accertato scientificamente che per la prima volta, dopo molti anni, i giovani temono che il loro futuro sia peggiore rispetto alla condizione in cui vivono il loro presente. Nel passato, anche nel passato recente, la molla del comportamento giovanile era sempre stata basata sulla convinzione di poter migliorare, di poter progredire, di poter star meglio. Oggi – ha considerato - tanti ragazzi, al Nord come al Sud, temono il domani. Le istituzioni o la politica, invece di cercare di indicare un progetto per il futuro, nella migliore delle ipotesi continuano a parlare del presente e, in qualche occasione, del passato. Se la politica continua ad usare lo specchietto retrovisore e si rinfaccia le responsabilità, senza fare lo sforzo di guardare innanzi, non possiamo poi meravigliarci se i giovani si allontanano dalla politica. I ragazzi hanno il desiderio di cambiare la società – ha continuato Fini - ma non credono più ai partiti e a certe polemiche strumentali. Per questo cercano d’impegnarsi nel volontariato, nell’associazionismo e nel terzo settore. I ragazzi hanno la stessa voglia di cambiare il mondo che avevamo noi quando avevamo la loro età. Solo che oggi quella voglia non la veicolano più attraverso l’impegno politico, ma attraverso altri canali. Se riusciamo a ricondurre questa voglia di cambiamento nella politica – ha concluso - contribuiremo al miglioramento della nostra democrazia”.
Il presidente della Camera si è, poi, soffermato sulla protesta giovanile contro la riforma universitaria, sulla riforma della giustizia, sul precariato, sul piano per il Sud (che ha definito “tardivo”), sul voto di fiducia al governo del prossimo 14 dicembre e sui valori della destra e della sinistra alla luce del tramonto delle ideologie (“Oggi l’altro non è più il nemico, ma l’avversario politico con il quale si può anche collaborare”).
A conclusione dell’incontro, il sindaco di Campi Roberto Palasciano ha consegnato a Fini una targa ricordo.
Fini, prima di affrontare temi politici di scottante attualità nazionale, si è soffermato sui contenuti della sua opera.
“L’idea di scrivere il libro – ha detto – mi è venuta leggendo una ricerca pubblicata dal Sole 24 ore che confermava alcune mie intuizioni. E’ ormai accertato scientificamente che per la prima volta, dopo molti anni, i giovani temono che il loro futuro sia peggiore rispetto alla condizione in cui vivono il loro presente. Nel passato, anche nel passato recente, la molla del comportamento giovanile era sempre stata basata sulla convinzione di poter migliorare, di poter progredire, di poter star meglio. Oggi – ha considerato - tanti ragazzi, al Nord come al Sud, temono il domani. Le istituzioni o la politica, invece di cercare di indicare un progetto per il futuro, nella migliore delle ipotesi continuano a parlare del presente e, in qualche occasione, del passato. Se la politica continua ad usare lo specchietto retrovisore e si rinfaccia le responsabilità, senza fare lo sforzo di guardare innanzi, non possiamo poi meravigliarci se i giovani si allontanano dalla politica. I ragazzi hanno il desiderio di cambiare la società – ha continuato Fini - ma non credono più ai partiti e a certe polemiche strumentali. Per questo cercano d’impegnarsi nel volontariato, nell’associazionismo e nel terzo settore. I ragazzi hanno la stessa voglia di cambiare il mondo che avevamo noi quando avevamo la loro età. Solo che oggi quella voglia non la veicolano più attraverso l’impegno politico, ma attraverso altri canali. Se riusciamo a ricondurre questa voglia di cambiamento nella politica – ha concluso - contribuiremo al miglioramento della nostra democrazia”.
Il presidente della Camera si è, poi, soffermato sulla protesta giovanile contro la riforma universitaria, sulla riforma della giustizia, sul precariato, sul piano per il Sud (che ha definito “tardivo”), sul voto di fiducia al governo del prossimo 14 dicembre e sui valori della destra e della sinistra alla luce del tramonto delle ideologie (“Oggi l’altro non è più il nemico, ma l’avversario politico con il quale si può anche collaborare”).
A conclusione dell’incontro, il sindaco di Campi Roberto Palasciano ha consegnato a Fini una targa ricordo.
Rosario Faggiano
N.B.: Il presente articolo è parte del servizio “Il Governo ci tolga le tasse”, gli industriali sfidano Fini”, pubblicato in occasione della visita del 27 novembre 2010 del presidente della Camera dei Deputati. La giornata salentina di Fini ha compreso in mattinata un incontro all’Università; nel pomeriggio, prima un incontro all’Hotel Tiziano con un gruppo di imprenditori guidati dal presidente di Confindustria Puglia Piero Montinari e poi un convegno con la partecipazione dei Circoli di Generazione Italia e di Futuro e libertà. In serata, infine, il presidente della Camera ha partecipato alla Città del Libro di Campi Salentina per la presentazione del suo volume.