LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VIII – 18 aprile 2014)

VEGLIE – Dibattito sul dopo-Aprile

Gennachi rilancia un governo cittadino basato sui programmi

Gennachi rilancia un governo cittadino basato sui programmi
VEGLIE - “Il sindaco Sandro Aprile, sfinito, si è finalmente dimesso dando ragione alle solite cassandre che, già dal primo giorno, avevano predetta la sua anticipata fine. Grandi conoscitori, questi cassandre, della politica del non fare”.

Nicola Gennachi interviene sulle vicende che hanno portato all’abbandono di Aprile. L’ex vicesindaco Gennachi, che con la sua assenza in Consiglio ha contribuito a far mancare i numeri alla maggioranza, nei giorni scorsi ha chiarito su Facebook che il suo non era un gesto di protesta contro Aprile, “ma nei confronti di un sistema che può portare solo alla paralisi della vita di un paese, se non si trova la determinazione giusta per superare delle inerzie ormai strutturate nell’organizzazione dei servizi”.

L’ex vicesindaco smentisce, in primo luogo, i “guerrafondai” che “spudoratamente” mentirebbero nel sostenere l’inoperosità del sindaco.
Aprile, invece, avrebbe amministrato in un periodo di grave crisi.

Secondo Gennachi non avrebbe fallito Aprile, al contrario avrebbe fallito la politica perché incapace di utilizzate le potenzialità esistenti in Consiglio. Poi, nel ricordare i precedenti che hanno visto gli ultimi quattro sindaci di Veglie sfiduciati o in difficoltà nell’ultima fase del loro mandato, si chiede: “Posso pensare che sia il sindaco di turno l'elemento incapace? Credo, invece, che non ci si impegni tanto ad amministrare, quanto a cercare di buttare giù il sindaco il prima possibile. La politica ha il dovere di riappropriarsi di sane regole democratiche. Non è scritto da nessuna parte che se un sindaco che non trova i numeri, il Consiglio non possa trovare nuovi programmi che permettano al paese di essere governato fino alla scadenza naturale del mandato. Oggi – conclude - c'è bisogno di riscoprire la passione del fare politica, di riprendere il dialogo e di affrontare i problemi reali di una comunità che è sul punto di perdere l'orientamento”.
Rosario Faggiano