LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/IV – 6 settembre 2013)
SALICE – Sentenza definitiva dopo la nomina di un ingegnere
Gravili e l'ex Giunta di centrodestra condannati a pagare 25mila euro
SALICE – Il Comune assume un ingegnere a tempo determinato per potenziare l’ufficio tecnico, la Corte dei conti rileva l’illegittimità della procedura di incarico e condanna la vecchia Giunta di centrodestra per danno erariale.
Gli ex amministratori dovranno pagare in tutto 25mila euro, oltre rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giustizia. All’ex sindaco Cosimo Gravili toccherà versare alle casse dell’Ente 7mila e 500 euro, mentre il dirigente comunale istruttore degli atti e gli ex assessori Sandra Margarito, Antonella Persano, Antonio Prato e Tonino Rosato dovranno pagare 3mila e 500 euro ciascuno.
A seguito della notifica della sentenza, l’attuale Giunta presieduta dal sindaco Pippi Tondo, con apposita delibera della fine dello scorso luglio, ha quindi dovuto disporre il recupero delle somme, affidando al responsabile del Settore economico-finanziario Antonio Perrone l’incarico della riscossione.
A questo punto dall’ex consigliere Giampiero Manno, coordinatore dei Popolari e liberali, arriva una proposta: “impieghiamo queste somme per risanare uno spazio verde”.
La vicenda iniziò nel 2004 quando, a seguito dell’assenza del responsabile dell’Ufficio tecnico per un periodo di 11 giorni, la Giunta decise di incaricare un ingegnere esterno per la sostituzione del titolare (con orario part time, pari a 18 ore settimanali).
Fin qui tutto regolare. Il problema è che dopo il rientro del dipendente di ruolo, l’esecutivo decise di conferire un nuovo incarico al medesimo ingegnere esterno, questa volta in qualità di responsabile soltanto di alcune materie di competenza del settore tecnico, per complessivi altri 18 mesi.
La motivazione che spinse la Giunta a deliberare fu “la necessità di apportare un potenziamento funzionale nell’area tecnica comunale per superare le difficoltà che attualmente ostacolano una più rapida ed incisiva azione amministrativa nello svolgimento dei compiti istituzionali”.
La Corte dei Conti, in primo grado di giudizio e in appello, ha ritenuto tale affidamento “illegittimo in quanto la norma ammette il ricorso a soggetti esterni solo in assenza di professionalità analoghe all’interno dell’Ente”.
I giudici, insomma, hanno verificato “la sussistenza di un danno erariale connesso agli emolumenti corrisposti all’ingegnere, in quanto attraverso tale incarico, motivato con riferimento a necessità generiche ed indimostrate ed implicante lo svolgimento di attività continuative che avrebbero potuto essere espletate da idoneo personale in servizio, si è realizzato un temporaneo fittizio ampliamento dei ruoli organici dell’Ente”. Da qui il rilievo di responsabilità amministrativa “gravemente colposa” che ha determinato la sentenza.
Come accennato, Manno lancia un’idea: “Ora il sindaco Tondo e la sua Giunta dispongano di impiegare le somme versate dagli ex amministratori per il risanamento di qualche spazio pubblico cittadino, attualmente in completo stato di abbandono. La villetta della stazione, ad esempio, è in pessimo stato di manutenzione con la fontana artistica disattivata, scarso arredo urbano e assenza di giochi per bambini”.Voglio sperare – conclude - che questi soldi siano spesi per una priorità sociale”.
Gli ex amministratori dovranno pagare in tutto 25mila euro, oltre rivalutazione monetaria, interessi legali e spese di giustizia. All’ex sindaco Cosimo Gravili toccherà versare alle casse dell’Ente 7mila e 500 euro, mentre il dirigente comunale istruttore degli atti e gli ex assessori Sandra Margarito, Antonella Persano, Antonio Prato e Tonino Rosato dovranno pagare 3mila e 500 euro ciascuno.
A seguito della notifica della sentenza, l’attuale Giunta presieduta dal sindaco Pippi Tondo, con apposita delibera della fine dello scorso luglio, ha quindi dovuto disporre il recupero delle somme, affidando al responsabile del Settore economico-finanziario Antonio Perrone l’incarico della riscossione.
A questo punto dall’ex consigliere Giampiero Manno, coordinatore dei Popolari e liberali, arriva una proposta: “impieghiamo queste somme per risanare uno spazio verde”.
La vicenda iniziò nel 2004 quando, a seguito dell’assenza del responsabile dell’Ufficio tecnico per un periodo di 11 giorni, la Giunta decise di incaricare un ingegnere esterno per la sostituzione del titolare (con orario part time, pari a 18 ore settimanali).
Fin qui tutto regolare. Il problema è che dopo il rientro del dipendente di ruolo, l’esecutivo decise di conferire un nuovo incarico al medesimo ingegnere esterno, questa volta in qualità di responsabile soltanto di alcune materie di competenza del settore tecnico, per complessivi altri 18 mesi.
La motivazione che spinse la Giunta a deliberare fu “la necessità di apportare un potenziamento funzionale nell’area tecnica comunale per superare le difficoltà che attualmente ostacolano una più rapida ed incisiva azione amministrativa nello svolgimento dei compiti istituzionali”.
La Corte dei Conti, in primo grado di giudizio e in appello, ha ritenuto tale affidamento “illegittimo in quanto la norma ammette il ricorso a soggetti esterni solo in assenza di professionalità analoghe all’interno dell’Ente”.
I giudici, insomma, hanno verificato “la sussistenza di un danno erariale connesso agli emolumenti corrisposti all’ingegnere, in quanto attraverso tale incarico, motivato con riferimento a necessità generiche ed indimostrate ed implicante lo svolgimento di attività continuative che avrebbero potuto essere espletate da idoneo personale in servizio, si è realizzato un temporaneo fittizio ampliamento dei ruoli organici dell’Ente”. Da qui il rilievo di responsabilità amministrativa “gravemente colposa” che ha determinato la sentenza.
Come accennato, Manno lancia un’idea: “Ora il sindaco Tondo e la sua Giunta dispongano di impiegare le somme versate dagli ex amministratori per il risanamento di qualche spazio pubblico cittadino, attualmente in completo stato di abbandono. La villetta della stazione, ad esempio, è in pessimo stato di manutenzione con la fontana artistica disattivata, scarso arredo urbano e assenza di giochi per bambini”.Voglio sperare – conclude - che questi soldi siano spesi per una priorità sociale”.
Rosario Faggiano