LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/VI – 20 giugno 2011)

SALICE SALENTINO – Prove di allargamento della coalizione di centrosinistra in vista delle elezioni comunali della prossima primavera

Il Pd strizza l’occhio a socialisti e Udc

Emanuele Fina: “Dialogo con tutti, superando i personalismi che allontanano chi potrebbe dare un contributo”
SALICE – “Ampliare l’attuale maggioranza per costruire un nuovo progetto per la città”. Emanuele Fina, dirigente provinciale e segretario cittadino del Pd, apre il dibattito nell’ambito del centrosinistra. L’obiettivo è quello di tracciare da subito un percorso su cui avviare una fase di confronto fra le forze politiche ritenute interlocutrici in vista delle elezioni comunali della prossima primavera. Non solo, dunque, quelle facenti parte dell’Amministrazione uscente (Pd, Sel, Comunisti italiani e socialisti rappresentati dall’assessore Gaetano Ianne), ma anche le altre dell’area del centrosinistra al momento all’opposizione. L’intenzione di Fina, insomma, sembra essere quella di promuovere il coinvolgimento dei socialisti che nel 2007 si presentarono con la lista di opposizione “La svolta” e dei rappresentanti locali dell’Udc.
“Vogliamo allargare i confini dell’alleanza – spiega - a quelle componenti del centrosinistra che in passato hanno scelto altre strade e che oggi stanno cedendo alle lusinghe interessate di un centrodestra in frantumi, con il solo scopo di creare un’accozzaglia contro il sindaco Donato De Mitri. La nostra intenzione è pure quella di dialogare con le forze che tradizionalmente non sono ascrivibili al centrosinistra ma con cui governiamo in alcune realtà, con il mondo delle associazioni e con i cittadini che hanno lavorato nel comitato per il “Sì” al referendum.
Con tutti i soggetti interessati ci confronteremo con franchezza e disponibilità, ma con un punto fermo: la discussione dovrà essere politica su un progetto per Salice. E’ necessario – conclude - andare oltre le pregiudiziali e i personalismi che da troppi anni hanno inficiato il dibattito locale tenendo lontano dall’impegno pubblico coloro i quali, in un contesto diverso, probabilmente avrebbero voluto dare il loro apporto”.
Rosario Faggiano