LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 20 gennaio 2012)
SALICE – Le Camere di Commercio di Lecce e Brindisi si contendono la gestione dei Comitati di certificazione delle doc
In “guerra” per il controllo dei vini
De Falco: “Maldestro tentativo di scippo”. Si fa strada l’ipotesi di porre la questione al voto
SALICE – Controlli sulla produzione dei vini doc: le Camere di Commercio di Lecce e Brindisi si contendono la gestione dei Comitati di certificazione e di degustazione. E gli operatori vitivinicoli dell’area entrano in agitazione. La preoccupazione, per i produttori locali, è quella di non perdere la struttura provinciale di riferimento a vantaggio di Brindisi. Venerdì scorso, presso la Camera si Commercio di Lecce, al fine di esaminare “problematiche relative ai controlli sulle Denominazioni di origine”, il presidente Alfredo Prete ha presieduto una riunione provinciale con gli imprenditori del settore. Dal confronto, scaturito anche dalla presa d’atto dell’impossibilità di continuare a svolgere ruoli di controllo in condivisione fra le due Camere di Commercio (la normativa impone che le doc estese in più province abbiano un’unica struttura di vigilanza individuata dalla Regione), è emersa una situazione che rischia di determinare una spaccatura fra gli operatori di Lecce e Brindisi, soprattutto fra quelli interessati alla produzione della doc “Salice Salentino”. Durante la riunione, peraltro, Prete avrebbe comunicato la volontà della Camera di Commercio di Brindisi di proporsi, oltre che come Struttura di controllo sulla doc “Salice Salentino”, anche come sede della Commissione di degustazione prevista dal decreto legislativo 61/2010, nonché degli organi di vigilanza delle nuove doc “Terra d’Otranto” e “Negroamaro di Terra d’Otranto”. La rivendicazione riguardante la doc “Salice Salentino”, in particolare, deriverebbe dal fatto che attualmente le aziende brindisine imbottiglierebbero una maggiore quantità di prodotto rispetto a quelle leccesi.
“Alla conclusione della riunione – dice Salvatore De Falco, titolare delle “Cantine De Falco” di Novoli – all’unanimità si è convenuto di opporsi in maniera drastica all’iniziativa di Brindisi. Più che una proposta, io la chiamerei un tentativo di scippo maldestro che serve solo a procurare danni a un prodotto che oggi è l’autentica bandiera dell’intera produzione vinicola salentina. La superficie vitata della doc Salice è largamente superiore in provincia di Lecce. E’ una proposta, pertanto, che va subito archiviata, anche per il rispetto dovuto ai promotori di questa doc i quali, a suo tempo, furono generosi nell’allargare i confini territoriali. Andare oltre – conclude – mi sembra eccessivo”.
Nei giorni scorsi, il Consiglio del Consorzio di Tutela del “Salice Salentino doc”, presieduto dall’enologo Angelo Maci, ha esaminato la vicenda deliberando di convocare un’assemblea dei soci (per il 3 febbraio) al fine di mettere ai voti l’ubicazione (a Lecce o a Brindisi) degli organi di controllo sulla doc.
“Alla conclusione della riunione – dice Salvatore De Falco, titolare delle “Cantine De Falco” di Novoli – all’unanimità si è convenuto di opporsi in maniera drastica all’iniziativa di Brindisi. Più che una proposta, io la chiamerei un tentativo di scippo maldestro che serve solo a procurare danni a un prodotto che oggi è l’autentica bandiera dell’intera produzione vinicola salentina. La superficie vitata della doc Salice è largamente superiore in provincia di Lecce. E’ una proposta, pertanto, che va subito archiviata, anche per il rispetto dovuto ai promotori di questa doc i quali, a suo tempo, furono generosi nell’allargare i confini territoriali. Andare oltre – conclude – mi sembra eccessivo”.
Nei giorni scorsi, il Consiglio del Consorzio di Tutela del “Salice Salentino doc”, presieduto dall’enologo Angelo Maci, ha esaminato la vicenda deliberando di convocare un’assemblea dei soci (per il 3 febbraio) al fine di mettere ai voti l’ubicazione (a Lecce o a Brindisi) degli organi di controllo sulla doc.
Rosario Faggiano