LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/XVIII – 30 gennaio 2015)

DISCOGRAFIA – Esce oggi il nuovo progetto prodotto da “Dodicilune”

Jazz, bossa e ballad nell'album "Bea" di Andrea Sabatino

Jazz, bossa e ballad nell'album
Sette brani originali e due cover con pezzi di Hancock e Tamburini
IL TROMBETTISTA : “Un cd fresco e piacevole che ho voluto dedicare a mia figlia Beatrice


Jazz, ballad, bossa e blues: un mix raffinato di note d’autore. Esce oggi “Bea”, il nuovo disco del trombettista Andrea Sabatino prodotto dall’etichetta leccese “Dodicilune”. Il disco, realizzato con l’apporto di Gaetano Partipilo (sax alto e soprano), Ettore Carucci (piano), Francesco Angiuli (contrabbasso) e Giovanni Scasciamacchia (batteria), contiene sette composizioni originali di Sabatino (Made in Salento, Conviction, Joking whith jazz, Bea, Mr Carucci, Blues Andrew, Bea reprise) e le cover “The eye of the hurricane” di Herbie Hancock e “Giochi di luci” di Marco Tamburini. Ma Come si colloca il nuovo progetto nell'ambito del percorso tecnico-musicale di Andrea Sabatino? “Sicuramente – risponde - questo nuovo lavoro lo definirei come un ritorno sulla scena del jazz italiano dopo qualche anno passato a maturare e a trovare una mia vera identità”.

Quali peculiarità riserva “Bea”?

"È un lavoro fresco, sicuramente piacevole all'ascolto perché le sue composizioni sono varie e spaziano dalla ballad al fast, dallo swing alla bossa. È un lavoro che viene dal cuore e che ho voluto interamente dedicare alla cosa più bella della mia vita, cioè a mia figlia Beatrice".

Lei ha collaborato con grandi musicisti. Quale di loro ha influito maggiormente sulla sua maturazione artistica?

"I musicisti con i quali ho collaborato contano e conteranno sempre nel mio percorso umano e musicale. Mi hanno aiutato a crescere tanto; parlo soprattutto dei favolosi musicisti che mi accompagnano nel disco e del mio grande amico trombettista superjazz Marco Tamburini, che peraltro mi ha concesso l'onore di registrare un suo brano nel mio disco".

Ci sono modelli musicali per lei irrinunciabili?

"Certamente. I propri idoli musicali non tramontano mai. Uno su tutti? Clifford Brown. Nonostante abbia consumato la sua discografia, ancora oggi l'ascolto. E ogni sua nota tuttora riesce a stravolgermi".

Perché ha scelto la tromba come strumento?

"Avevo quattro anni quando nell'armadio trovai una vecchia tromba di mio padre, precisamente una "Rampone e Cazzani". Ero troppo piccolo per tenerla in mano e così, per accontentarmi, i miei mi comprarono un sax di plastica. Mi piacque talmente tanto che lo buttai nel fuoco. Oramai desideravo solo quella tromba e da subito la feci mia. Diciamo che si trattò di un amore a prima vista. Non me ne sono più separato e oggi è diventata parte della mia vita!

Quali sono i progetti futuri di Sabatino?"

"Ne ho tanti e svelarli adesso credo non abbia senso, anche perché voglio concentrarmi su Bea che, ricordo, è una produzione Dodicilune, la casa discografica che, per la seconda volta, ha creduto in me. Ed è per questo che vorrei ringraziare di cuore i miei produttori Gabriele Rampino e Maurizio Bizzocchietti".
Rosario Faggiano