LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/23 – 24 sett. 2007)

“L’aumento del prezzo non coprirà le perdite”

Gianvito Rizzo: “In qualità di rappresentante dei piccoli produttori, devo evidenziare come la notevole diminuzione delle rese provocherà gravi danni alle aziende”. Riunione del Consorzio di tutela del Salice Salentino
I prezzi dell’uva sembrano in aumento ovunque, ma bisognerà aspettare la stagione 2008 per verificare se la tendenza è effettiva oppure del tutto dipendente da fattori estemporanei. Allo stato attuale, a vendemmia ancora in fase conclusiva, non vi sono dati ufficiali. Quelli parziali disponibili servono solo a dare un’idea della situazione, peraltro non uniforme a livello territoriale.
Piernicola Leone De Castris, a tal proposito, precisa: “l’andamento sembra essere di leggera crescita. Io credo che dobbiamo parlare indicativamente di un 15-20 per cento in più, con prezzi che si sono aggirati intorno ai 35-40 euro. Sicuramente – continua - c’è stato un aumento rispetto al 2006; bisogna considerare, però, che veniamo da anni in cui i prezzi delle uve erano molto scesi. Ci stiamo avviando, secondo il mio parere, ai livelli di tre-quattro anni fa. L’aumento del prezzo dell’uva registrato, tuttavia, non coprirà le spese dei produttori. Se ci fosse stato un momento di maggiore facilità dei mercati, il prezzo dell’uva sarebbe salito di più. E’ stato frenato dalla crisi generale. Come Consorzio di tutela del Salice Salentino doc – conclude - ci riuniremo entro i primi quindici giorni di ottobre per analizzare la situazione”.
Gianvito Rizzo, componente-esperto della Commissione prezzi della Camera di commercio di Lecce, da parte sua aggiunge: “In qualità di rappresentante dei piccoli produttori, devo evidenziare il fatto che, quest’anno, la notevole diminuzione delle rese determinerà gravi perdite per le aziende. L’aumento del prezzo dell’uva, a mio avviso del tutto contingente, comunque non sarà sufficiente a coprire le perdite. Quando l’offerta è minore rispetto alla domanda, peraltro, automaticamente c’è una lievitazione dei prezzi. Sarebbe stato interessante, invece, verificare i prezzi in condizioni normali. L’aumento si è verificato per una mancanza di offerta. Secondo alcuni dati, il negroamaro utilizzato per le doc è stato pagato anche più di 40 euro a quintale. Era da anni che, per il negroamaro, i mediatori non andavano in giro per accaparrarsi le partite. Quest’anno – conclude - c’è stato un movimento di compratori e mediatori che non si vedeva da anni. (ros.fag.)