LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/V – 17 ottobre 2015)

L’EUROPARLAMENTARE – Paolo De Castro, già ministro dell’Agricoltura, interviene sui criteri di distribuzione delle nuove autorizzazioni che dal 1° gennaio 2016 sostituiranno i vecchi diritti di impianto di vigneti

"Le nuove assegnazioni? Non si garantisca solo la crescita del Prosecco"

LA SOTTOLINEATURA – “Si trovi un meccanismo di equilibrio che tenga conto del livello di sviluppo delle altre regioni, e quindi della Puglia”



Le nuove regole Ue prevedono, dall’1 gennaio 2016, il regime autorizzatorio per i nuovi impianti, per i reimpianti e per i diritti di impianti previsti dal vecchio sistema.

Questi ultimi, in particolare, dovranno essere convertiti in autorizzazioni entro il 31 dicembre 2020. Conversione che dovrà essere richiesta dall’interessato e poi dallo stesso eseguita entro tre anni, pena l’applicazione di una sanzione.

A parte il regime transitorio valido per i vecchi diritti, le autorizzazioni all’impianto, che a differenza del passato non potranno essere cedute a terzi, con la nuova normativa vengono, in un certo senso, “liberalizzate” e concesse gratuitamente per una quota massima corrispondente all’1 per cento della superficie vitata dell’intero territorio nazionale.

Quota, peraltro, variabile al ribasso sulla base di motivazioni non discriminatorie, oppure limitate a livello regionale in accoglimento di specifiche raccomandazioni, finalizzate alla tutela di peculiarità territoriali, presentate da organizzazioni professionali o da gruppi di produttori.

L’incremento annuale della superficie vitata viene, infine, stabilito a livello nazionale; successivamente le richieste vengono soddisfatte in modo proporzionale, se superano le disponibilità, oppure attraverso la formazione di una graduatoria che dovrà tener conto di criteri oggettivi.
Questo, in sintesi, il quadro normativo.

Lo schema di Decreto ministeriale di attuazione del regolamento Ue n. 1308/2013 è già pronto, ma sull’assegnazione delle autorizzazioni su base nazionale ancora non c’è accordo.

Le regioni del Sud, infatti, vorrebbero che siano attribuite su base, appunto, regionale. Di diverso avviso le regioni del Nord che hanno l’obiettivo di disporre di maggiori quote d’incremento annuale.

Negli ultimi giorni sta circolando l’ipotesi di una nuova proposta del ministero con la previsione di due fasi di gestione del plafond: la prima regionale seguita, in caso le regioni non fossero in grado di utilizzare la quota di autorizzazioni spettante, da una fase di assegnazione a livello nazionale.

“Il regolamento Ue – spiega Paolo De Castro, già ministro dell’agricoltura ed europarlamentare – tiene conto dell’esigenza di non far perdere superficie vitata agli Stati membri e stabilisce la regola generale dell’1 per cento. I criteri di distribuzione di questo plafond annuale, però, devono essere stabiliti dai singoli Paesi, favorendo le zone più vocate Dop e tutelando le potenzialità dei territori. L’esigenza d’incremento di superficie vitata dove c’è maggiore dinamismo di crescita è altrettanto importante, ma questa non deve andare a discapito delle zone Dop del Sud. Non si può garantire solo la crescita del Prosecco, senza nulla togliere al Veneto che ne ha decuplicato la produzione”.

Secondo De Castro, dunque, il criterio di assegnazione deve essere nazionale, ma è necessario trovare un meccanismo di equilibrio che tenga conto anche del livello di sviluppo delle altre regioni.

“Il criterio generale della Ue è giusto, ma non si deve correre il rischio di depauperamento del potenziale vinicolo dei territori dove si compiono sforzi per garantire produzioni di qualità. Bisogna stare attenti al pericolo che scelte burocratiche favoriscano alcuni territori, senza tener conto di realtà e potenzialità importanti di altre regioni”.
Rosario Faggiano




Il servizio sui diritti di impianto dei vigneti pubblicato da “La Gazzetta di Lecce” comprende i seguenti articoli:

1 - I vigneti Dop del Salento “emigrano” verso il Nord
2 - “Le nuove assegnazioni? Non si garantisca solo la crescita del Prosecco”
3 - “Vigneti, le nuove norme ora minacciano l’identità territoriale”
4 - “Utilizziamo i diritti di impianto nell’area attaccata da Xylella”
5 - “Niente più donatori di rossi da taglio, oggi abbiamo un prodotto di qualità”