LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 27 ottobre 2010)

GUAGNANO – In una delibera consiliare la decisione di ritornare a far parte della “Nord Salento” dopo lo strappo. L’opposizione: “sono ridicoli”

L’Unione? Indietro tutta

L’Amministrazione rinnega l’alleanza che puntava a dar vita alle “Terre del negroamaro
GUAGNANO – Dopo il divorzio, il ritorno a casa. Fallisce l’idea di fondare una nuova Unione dei Comuni interprovinciale dell’area del “Salice Salentino doc” . Con una delibera consiliare, l’Amministrazione guidata dal sindaco Fernando Leone (Pdl) ha fatto marcia indietro rispetto al proposito di abbandonare l’Unione del Nord Salento per dar vita all’Unione delle “Terre del negroamaro” con la partecipazione di Guagnano, Salice, San Pancrazio, San Donaci e Cellino. La maggioranza di centrodestra ha dovuto prendere atto dell’impossibilità di realizzare il progetto a causa di difficoltà oggettive.
“ Ci siamo resi conto – dice François Imperiale, consigliere delegato alla cultura – che l’idea di costituire una nuova Unione è una strada poco praticabile. Abbiamo preso la decisione di ritornare sui nostri passi in primo luogo a causa delle reticenze di alcuni Comuni interessati”.
Imperiale, inoltre, sostiene che nei mesi scorsi i sindaci del Nord Salento avrebbero insistito molto per convincere Guagnano a recedere dalla decisione. “Ci hanno assicurato – spiega – una nuova disponibilità a ripensare la condivisione di alcuni servizi ed una maggiore sinergia nelle politiche di marketing territoriale”. A far cambiare idea agli amministratori di Guagnano avrebbe influito anche la decisione di Salice di entrare nell’Unione del Nord Salento. “La presenza di Salice – sottolinea Imperiale – è da noi ritenuta di fondamentale importanza non solo per la vicinanza geografica, ma anche per le grandi affinità di carattere sociale, culturale ed agroalimentare”.
Secondo l’Amministrazione, infine, col rientro di Guaguano e l’entrata di Salice, l’Unione dovrebbe assumere la nuova denominazione di “Unione dei Comuni del Nord Salento e delle Terre del negroamaro”.
“Credo che con questa delibera di rientro nell’Unione – dice il consigliere di minoranza Salvatore Guerrieri (Pd) – la maggioranza abbia raggiunto il punto massimo del ridicolo. Pochi mesi fa, quando in Consiglio hanno votato l’uscita, ci hanno spiegato che l’Unione era un ente inutile, che non si confaceva alle esigenze del territorio e che avevano in mente un’altra Unione. Noi avevamo avvisato degli ostacoli, sia per i tempi che per le difficoltà di unire territori di due province diverse. Adesso ci hanno presentato la retromarcia su una decisione presa solo da loro. Quando porteranno questa delibera all’Unione – conclude – si faranno una bella risata”.
Rosario Faggiano