LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/III – 17 marzo 2012)
LA FAMIGLIA CHIEDE GIUSTIZIA – Un esposto alla Procura perché accerti che il ragazzo non sia stato percorso. Disposto l’esame autoptico
Parla papà Raffaele: “Vogliamo la verità, Lorenzo stava bene”
SALICE – “Mio figlio mi manca. Ancora non riesco a farmene una ragione. Mi sembra di vivere un incubo”. Raffaele Vecchio, papà di Lorenzo, ha gli occhi rossi e lucidi. La sua calma apparente è tradita dal timbro della voce quasi sommessa, soffocata dal dolore. Raffaele rivive le terribili ore appena trascorse: “Ho ricevuto la chiamata dai carabinieri mentre rincasavo – racconta – intorno alle 18. Mi hanno detto di affrettarmi a raggiungerli perché c’era una questione molto delicata. La prima cosa che ho fatto è stata quella di telefonare a Lorenzo. Ma Lorenzo non rispondeva al cellulare. Io e mia moglie abbiamo pensato al peggio e ci siamo preoccupati. Siamo saliti in macchina e abbiamo raggiunto la caserma. Con noi è venuto anche l’altro nostro figlio. Dalla caserma, insieme ai carabinieri, ci siamo recati verso la circonvallazione, in prossimità della campagna dove è avvenuta la tragedia. Quando abbiamo visto il corpo coperto dal lenzuolo abbiamo capito. Ma io avrei voluto capire tante altre cose e non che quel corpo fosse mio figlio. Io e mia moglie ci siamo inginocchiati e abbiamo accarezzato Lorenzo. Mio figlio più piccolo, Riccardo, dalla macchina dove era rimasto, ha visto tutta la scena”.
Raffaele a quel punto non si è potuto più trattenere ed ha urlato ai presenti di pretendere spiegazioni.
“Volevo sapere cosa era successo, volevo sapere come mai mio figlio, a quell’ora di tardo pomeriggio, era lì. Nessuno mi ha dato risposte e io mi sono accasciato”.
Raffaele, 46 anni, è docente di clarinetto presso la scuola media di Tiggiano. E’ sposato con Anna Maria Morì, originaria di Trepuzzi. Insieme hanno messo al mondo Lorenzo e Riccardo, il figlio più piccolo di nove anni.
In paese lo conoscono tutti. E’ un ottimo musicista, ma anche una persona distinta, riservata e sempre cordiale.
“Il mio ragazzo – precisa – non soffriva di problemi cardiaci e né di asma, come qualcuno ha sostenuto subito dopo la tragedia. In questo ultimo periodo, anzi, lo vedevo tranquillo e abbastanza determinato a svolgere determinate attività. Voleva iscriversi ad una palestra perché, diceva, voleva farsi il fisico. Avevo deciso di accontentarlo; anzi, volevo iscrivermi anche io in palestra per stare più tempo insieme con lui. Lorenzo era molto affettuoso e vicino alla famiglia. Era sempre disponibile a dare una mano. Io non ho altre parole per descrivere l’amore infinito che provo per Lorenzo”.
Raffaele a quel punto non si è potuto più trattenere ed ha urlato ai presenti di pretendere spiegazioni.
“Volevo sapere cosa era successo, volevo sapere come mai mio figlio, a quell’ora di tardo pomeriggio, era lì. Nessuno mi ha dato risposte e io mi sono accasciato”.
Raffaele, 46 anni, è docente di clarinetto presso la scuola media di Tiggiano. E’ sposato con Anna Maria Morì, originaria di Trepuzzi. Insieme hanno messo al mondo Lorenzo e Riccardo, il figlio più piccolo di nove anni.
In paese lo conoscono tutti. E’ un ottimo musicista, ma anche una persona distinta, riservata e sempre cordiale.
“Il mio ragazzo – precisa – non soffriva di problemi cardiaci e né di asma, come qualcuno ha sostenuto subito dopo la tragedia. In questo ultimo periodo, anzi, lo vedevo tranquillo e abbastanza determinato a svolgere determinate attività. Voleva iscriversi ad una palestra perché, diceva, voleva farsi il fisico. Avevo deciso di accontentarlo; anzi, volevo iscrivermi anche io in palestra per stare più tempo insieme con lui. Lorenzo era molto affettuoso e vicino alla famiglia. Era sempre disponibile a dare una mano. Io non ho altre parole per descrivere l’amore infinito che provo per Lorenzo”.
Rosario Faggiano
Articolo pubblicato nell’ambito del servizio sulla morte del sedicenne Lorenzo Vecchio, avvenuta il pomeriggio di giovedì 15 marzo 2012. Il ragazzo, insieme ad un amico, avrebbe insultato Cosimo Tresente, pensionato di 63 anni, residente in via Vittorio Emanuele III. Quest’ultimo avrebbe inseguito i due con la sua bicicletta fino alla circonvallazione dove, in una campagna adiacente, avrebbe rimproverato Lorenzo (l’altro amico non si sarebbe fermato continuando la corsa con la sua bicicletta). Lorenzo si sarebbe accasciato a terra subito dopo il litigio.