Il CORRIERE VINICOLO (pagg. 5 – 19 novembre 2012)
Quotazione uve: + 20% sul 2011
La vendemmia 2012 ha confermato la tendenza al rialzo, iniziata l’anno scorso, della quotazione delle uve. Gli aumenti hanno riguardato tutta la produzione utilizzata per l’ottenimento di vini bianchi, rosati e rossi a Indicazione Geografica Tipica e a Denominazione di Origine Controllata. I prezzi medi rilevati per le uve maggiormente richieste nel Salento sono stati i seguenti: Negroamaro da 37 a 45 euro, con alcune partite quotate anche 50 euro sul finire della vendemmia (+10/15 per cento rispetto al 2011); Primitivo da 45 a 60 euro (+15/20 per cento); Chardonnay da 40 a 48 euro (+15/20 per cento).
“Per il secondo anno consecutivo - spiega Gianvito Rizzo, amministratore della Cantina “Feudi di Guagnano” e componente della Commissione prezzi della Camera di Commercio di Lecce - in Italia la vendemmia è stata scarsa. Non di meno si è verificata una notevole scarsità di prodotto uva in tutta Europa. Questo insolito scenario ha convinto repentinamente diversi grossi imbottigliatori italiani e stranieri ad accaparrarsi grossi quantitativi di uve a prezzi settimanalmente crescenti nel periodo tra agosto e settembre. Non è escluso, peraltro, che qualcuno abbia fatto scorta di materia prima per speculare su un ulteriore aumento dei prezzi dei vini. In fondo – conclude - anche sui prodotti agricoli esiste una borsa e c’è chi specula al rialzo come al ribasso”.
“Per il secondo anno consecutivo - spiega Gianvito Rizzo, amministratore della Cantina “Feudi di Guagnano” e componente della Commissione prezzi della Camera di Commercio di Lecce - in Italia la vendemmia è stata scarsa. Non di meno si è verificata una notevole scarsità di prodotto uva in tutta Europa. Questo insolito scenario ha convinto repentinamente diversi grossi imbottigliatori italiani e stranieri ad accaparrarsi grossi quantitativi di uve a prezzi settimanalmente crescenti nel periodo tra agosto e settembre. Non è escluso, peraltro, che qualcuno abbia fatto scorta di materia prima per speculare su un ulteriore aumento dei prezzi dei vini. In fondo – conclude - anche sui prodotti agricoli esiste una borsa e c’è chi specula al rialzo come al ribasso”.
Rosario Faggiano