LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/X – 27 febbraio 2016)
GUAGNANO – Una fossa abusiva conteneva contenitori di prodotti chimici, plastica e cassette. Era in corso un altro scavo
Rifiuti interrati, scatta il sequestro
Denunciati il proprietario, il direttore industriale e un operaio. Sigilli a un’area di quattromila metri quadrati
GUAGNANO - Rifiuti interrati e altri pronti a essere stoccati nel sottosuolo. È quello che hanno scoperto i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Lecce nella sede di un’azienda di Guagnano operante nel settore della produzione e della trasformazione di prodotti agroalimentari.
L’imprenditore, il direttore industriale e un operaio sono stati denunciati. Sotto sequestro è finita un’area di circa quattromila metri quadrati.
I militari, diretti dal tenente colonnello Nicola Candido, insieme ai colleghi della stazione cittadina, durante un’ispezione nella sede aziendale hanno scoperto che a un metro e mezzo di profondità era stata realizzata una discarica abusiva di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi: contenitori di prodotti chimici per l’agricoltura, plastiche per la copertura delle serre, cassette per il trasporto della verdura e rifiuti lignei.
Inoltre si sono accorti che era in corso un ulteriore scavo, presumibilmente finalizzato allo stoccaggio di altri rifiuti che, al momento del controllo, erano già depositati irregolarmente sul terreno. Infine, è stata accertata l’esistenza di uno scarico realizzato abusivamente per far defluire le acque provenienti dal ciclo di produzione nel canale «La lacrima» del Consorzio di bonifica dell’Arneo.
Tre persone sono state denunciate a piede libero alla Procura di Lecce. Si tratta dell’imprenditore e amministratore unico della società, del direttore industriale dello stabilimento (responsabile della gestione del ciclo dei rifiuti) e di un operaio agricolo che, al momento dell’ispezione, stava effettuando lo scavo.
Dovranno rispondere di esercizio di discarica abusiva, abusivismo edilizio e scarico non autorizzato di acque reflue provenienti dal ciclo di produzione e trattamento di verdure e ortaggi.
L’ennesimo intervento del Noe contro gli scarichi non autorizzati e le discariche abusive arriva a pochi giorni dalla scoperta, tra Scorrano e Supersano, di diversi frantoi oleari non a norma rispetto allo smaltimento dei reflui.
L’imprenditore, il direttore industriale e un operaio sono stati denunciati. Sotto sequestro è finita un’area di circa quattromila metri quadrati.
I militari, diretti dal tenente colonnello Nicola Candido, insieme ai colleghi della stazione cittadina, durante un’ispezione nella sede aziendale hanno scoperto che a un metro e mezzo di profondità era stata realizzata una discarica abusiva di rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi: contenitori di prodotti chimici per l’agricoltura, plastiche per la copertura delle serre, cassette per il trasporto della verdura e rifiuti lignei.
Inoltre si sono accorti che era in corso un ulteriore scavo, presumibilmente finalizzato allo stoccaggio di altri rifiuti che, al momento del controllo, erano già depositati irregolarmente sul terreno. Infine, è stata accertata l’esistenza di uno scarico realizzato abusivamente per far defluire le acque provenienti dal ciclo di produzione nel canale «La lacrima» del Consorzio di bonifica dell’Arneo.
Tre persone sono state denunciate a piede libero alla Procura di Lecce. Si tratta dell’imprenditore e amministratore unico della società, del direttore industriale dello stabilimento (responsabile della gestione del ciclo dei rifiuti) e di un operaio agricolo che, al momento dell’ispezione, stava effettuando lo scavo.
Dovranno rispondere di esercizio di discarica abusiva, abusivismo edilizio e scarico non autorizzato di acque reflue provenienti dal ciclo di produzione e trattamento di verdure e ortaggi.
L’ennesimo intervento del Noe contro gli scarichi non autorizzati e le discariche abusive arriva a pochi giorni dalla scoperta, tra Scorrano e Supersano, di diversi frantoi oleari non a norma rispetto allo smaltimento dei reflui.