LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 27 marzo 2011)

SALICE – Inaugurata due volte e altrettante volte svaligiata. Ecco il mesto destino della Casa famiglia

Solo i ladri come utenti

“Ma il centro per disabili risorgerà”. Grazie a 400mila euro
SALICE – Finanziata, ultimata ed inaugurata nel 2002; poi ancora: adeguata alle nuove norme di settore, inaugurata per la seconda volta ed infine lasciata inutilizzata per mancanza di utenze. E’ questo il desolante destino della “Casa famiglia per disabili” la quale, negli ultimi anni, per due volte è stata anche depredata da malviventi. In occasione del primo furto del 2005 furono sottratti, fra l’altro, lenzuola, piumoni, tovaglie e il televisore (valore del bottino: circa duemila euro), durante la seconda “visita” scoperta recentemente, invece, i fuorilegge si sono portati via tutti gli arredi della sala pranzo, compreso la cucina a quattro fuochi con cappa, il frigorifero, la lavastoviglie, il lavello con rubinetti, un tavolo, tutti i pensili e due divani (valore: oltre 5mila euro). In entrambe le occasioni non è stata rilevata nessuna traccia di forzature di porte e finestre. Casa vuol dire ciò? Probabilmente vuol dire che i ladri erano muniti di un duplicato delle chiavi che, non si sa come, è andato a finire nelle loro mani. Sulla vicenda, naturalmente, stanno indagando i carabinieri. La Casa famiglia fu promossa nel 1999, dai Comuni di Salice, Trepuzzi, Campi e Guagnano, con l’intento di creare un servizio di accoglienza per periodi brevi e di emergenza a beneficio di disabili momentaneamente privi di assistenza familiare. Per realizzare il progetto, fu individuato lo stabile comunale di via Enrico Toti, in passato utilizzato come garage. La Casa famiglia fu realizzata grazie ad un finanziamento regionale di 503milioni di vecchie lire (ottenuto nel 2000), integrato da fondi dei Comuni associati pari a circa 88milioni di lire. Il 15 maggio 2002, conclusi i lavori e arredata la struttura, la Casa famiglia fu inaugurata con l’intervento di autorità sanitarie e comunali. Dopo qualche tempo, durante l’Amministrazione guidata dal sindaco Cosimo Gravili, a seguito di ulteriori lavori di adeguamento, la struttura fu inaugurata per la seconda volta. Da quel momento e dopo aver espletato la gara (nel 2006) per l’affidamento della gestione della struttura ad una cooperativa sociale, diversi sono stati i tentativi di pubblicizzare il servizio. Tutto inutile, nonostante ripetuti manifesti, nessun utente ha richiesto di entrare nella Casa famiglia. Di fatto, dunque, la struttura non ha mai aperto i battenti.
“In questi anni – dice l’assessore Arcangelo Fina – non siamo stati fermi a guardare lo sfascio del nostro patrimonio sociale. Come Ambito territoriale, infatti, per non rischiare di avere una struttura perennemente chiusa, ci siamo attivati per convertire la Casa famiglia in Centro diurno per disabili. Questo nuovo progetto potrà essere concretizzato grazie alle risorse regionali destinate alle infrastrutture sociali. Se tutto andrà a buon fine, contiamo di ottenere un contributo di 400mila euro. Al momento – conclude – siamo in attesa del completamento dell’istruttoria regionale”.
C’è la speranza, insomma, che la struttura molto presto possa diventare operativa con una nuova destinazione d’uso. Nel frattempo qualcuno del Comune ha finalmente preso l’iniziativa di cambiare le serrature dell’immobile. Non si sa mai: i malviventi potrebbero decidere di tornare per prendersi anche il resto dell’attrezzatura e degli arredi ancora disponibili.
 
Rosario Faggiano