LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/XI - 15 dicembre 2017)

GUAGNANO – L’ex sindaco Leone precisa: “non sono debiti”

Troppe anticipazione di cassa? "Tutta colpa degli evasori"

Troppe anticipazione di cassa?
Esistono crediti per due milioni e mezzo di euro: “Basterebbe incassarne il 20%”







GUAGNANO – “Se riuscissimo ad incassare anche solo il 20 per cento dei crediti maturati per tributi non pagati dai contribuenti dal 2011 al 2017, sicuramente saremmo già in avanzo di amministrazione”.

L’ex sindaco e attuale consigliere Fernando Leone, tirato in ballo dall’opposizione a seguito dei recenti rilievi della Corte dei Conti, si sofferma sui meccanismi che negli anni della sua Amministrazione hanno determinato il “reiterato ricorso all’anticipazione di tesoreria” (nel 2015 fu pari a 675.884 euro). L’argomento è stato esaminato dal Consiglio il 12 dicembre, durante un’accesa seduta.

“Il nostro – spiega Leone – è un Comune virtuoso. Detto ciò, non va sottovalutato il fatto che siamo in forte anticipazione di cassa; ma ciò riguarda un principio contabile della competenza e non costituisce indebitamento. Non voglio trovare capri espiatori, un buon generale deve addossarsi le responsabilità. E le mie responsabilità sono tre. La prima è che non ho voluto fare scelte che potessero penalizzare i cittadini. La seconda è che mi sono sempre rifiutato di pensare di risolvere il problema facendo pagare di più ai contribuenti in regola. La terza è che non sono riuscito a sensibilizzare”.

Per Leone, la situazione sarebbe conseguenza dell’azzeramento, da parte dello Stato, del contributo di solidarietà a tutti i Comuni. Da quel momento, per legge, le tasse furono aumentate e fu introdotta la Tasi.

“Bene ha fatto la Corte dei Conti – continua - ad esortarci ad attenzionare la problematica, ma non si può pensare di bloccare gli investimenti per scuole, strade e così via; o di diminuire i servizi ai cittadini. Fermo restando che Guagnano non ha debiti e ha un bilancio sano, si tratta di trovare soluzioni idonee per superare l’attuale difficoltà. Ed allora vanno ricercati i crediti vantati, corrispondenti a circa due milioni e mezzo di euro; rendicontate le opere pubbliche finanziate; ristudiati i problemi dell’evasione e dell’elusione fiscale. Bisogna insistere su investimenti per risparmi energetici. Soprattutto è necessario intervenire per il recupero dei tributi nei tre anni, e non più aspettando cinque anni”.
Rosario Faggiano