LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/10 del 5 dicembre 2008)

MALTEMPO, SFIORATA LA TRAGEDIA

Un boato a Salice l’antico “Castello” si abbatte al suolo

La testimone: “Per fortuna non passava nessuno”
SALICE – Un forte boato improvvisamente squarcia il rumore incessante del violento acquazzone che in quel momento si abbatte sull’intero abitato. Sono circa le 13. Nella stretta via Virgilio, nella zona antica del paese, un’ala di un vecchio edificio disabitato, adiacente al quattrocentesco “castello”, all’improvviso precipita invadendo con massi, tufi e pietre oltre trenta metri di strada. La tragedia è sfiorata per poco. Da lì, fino a pochi minuti prima, erano passate diverse auto dirette alla frequentata panetteria “Pagano”, in fondo alla strada. Come ogni giorno, appena qualche ora prima, era transitato lo scuolabus delle materne che ha come tragitto d’andata e ritorno proprio via Virgilio. Questa strada è anche normalmente usata da tante persone che devono raggiungere a piedi via XX settembre o il centro del paese. Ad assistere con sgomento al crollo solo un uomo, all’uscita dalla panetteria. Un’anziana signora, residente di fronte allo stabile, invece, ha sentito il pauroso fragore a pochi metri dalla stanza in cui si trovava. Sono stati questi due testimoni diretti i primi a dare l’allarme. E in pochi minuti la macchina della Protezione civile del Comune si è messa in moto. I primi a giungere sul luogo sono stati gli agenti della Polizia municipale coordinati dal comandante Carlo Cicala e i tecnici dell’Ufficio tecnico comunale. Sono intervenuti, quindi, i carabinieri, i Vigili del fuoco, i volontari dell’Associazione locale della Protezione civile e alcuni rappresentati dell’Amministrazione. I primi soccorritori, dopo aver verificato che non vi fossero vittime, con tempestività hanno provveduto a chiudere gli accessi a via Virgilio. Contestualmente, dopo aver coinvolto il sindaco Donato De Mitri, con le procedure d’urgenza previste in materia di Protezione civile, attraverso l’impiego di un mezzo pesante per il movimento terra, si è provveduto alla messa in sicurezza del restante edificio, all’abbattimento di tutti i muri ancora pericolanti e alla rimozione delle macerie. I lavori sono terminati intorno alle 19. I tecnici comunali, che nei prossimi giorni verificheranno la staticità dell’intero complesso denominato “castello”, hanno rilevato lesioni ad alcuni immobili contigui (soprattutto ad un vecchio garage).
L’edificio crollato appartiene, insieme alla parte più antica del rimanente stabile, ai fratelli De Marco di Casarano (un’altra parte del castello è di proprietà comunale). I proprietari, naturalmente, già nel primo pomeriggio di ieri sono stati informati dell’accaduto.
L’anziana pensionata residente di fronte al palazzo, ancora incredula, racconta: “Ho sentito un rumore forte e mi sono affacciata. Quando ho visto tutti quei massi a terra, così vicini alla mia porta di casa, mi sono spaventata. Io vivo da sola. In un primo momento non sapevo cosa fare. Le gambe mi tremavano. Poi, dopo i primi attimi di smarrimento, ho chiamato aiuto. I vigili urbani sono arrivati subito. In seguito i vicini mi hanno portato via. A casa di alcuni amici, infine, mi sono tranquillizzata e sentita al sicuro. E’ stata una fortuna che non sia successa una tragedia. Da qui – conclude - la mattina passano i bambini per andare a scuola”.
L’immobile in questione, come accennato, era disabitato da almeno quarant’anni. Non era, però, la sona più antica del complesso. La parte “storica” del “castello”, quella dove si trovano trappeti e altri trasandati impianti per la lavorazione e conservazione del vino e dell’olio, non è crollata (ma lo stato di totale abbandono è molto evidente). Questo antico complesso, probabilmente del quattrocento, conserva non molto delle nobili vestigia originarie. Parzialmente distrutto dal terribile terremoto del 1743, fu ricostruito negli anni successivi. La parte più preziosa del “castello”, molto cara ai salicesi, è il bellissimo arco che un tempo fungeva da accesso al palazzo baronale di via XX settembre.
Rosario Faggiano