LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - (pag. Le/X - 7 aprile 2017)

CAMPI SALENTINA – Nella sede della Coldiretti il protocollo d’intesa con l’azienda privata

Un matrimonio "di vino" fra Cantina cooperativa campiense e Feudi di Guagnano

Un matrimonio





CAMPI SALENTINA – Un accordo per il rilancio della produzione vinicola del territorio. L’azienda “Feudi di Guagnano” e la Cantina cooperativa campiense hanno sottoscritto ieri, nella sede di Coldiretti Lecce, un protocollo d’intesa per ridare impulso all’attività dello storico stabilimento vinicolo della Riforma fondiaria, fondato nel 1960.

Ubicata alla periferia di Campi, in via vecchia Guagnano, la cooperativa vanta un impianto di imbottigliamento ed una notevole potenzialità produttiva.

Negli ultimi anni, la Cantina campiense, come quasi tutte le consorelle dell’area, ha dovuto fronteggiare un prolungato periodo di crisi. A causa della diminuzione della superficie vitata e dei soci conferitori (attualmente circa 200), la sua produzione, pur di qualità immutata, ha registrato un netto ridimensionamento quantitativo delle uve lavorate (poche migliaia di quintali per ogni stagione).

Feudi di Guagnano, al contrario, è una giovane realtà produttiva privata, in crescita anche nei mercati esteri. L’azienda, guidata dall’amministratore Gianvito Rizzo, è considerata un’eccellenza pugliese per la produzione di vini Dop e Igp. “Feudi” garantirà competenza tecnica e commerciale, mentre la Cantina campiense metterà a disposizione (riscuotendo un canone di locazione) una parte della struttura e dei macchinari.

“Si tratta – spiega Rizzo - di un esperimento tra due realtà diverse che si mettono insieme per provare a creare una sinergia virtuosa a beneficio di un patrimonio del territorio. In un momento di crisi che sta determinando la chiusura di tante strutture storiche del Salento, abbiamo sentito di doverci impegnare per evitare che la stessa sorte tocchi alla realtà campiota”.

Il documento d’intesa è stato firmato da Rizzo e da Giovanni Mignone, presidente della Cantina cooperativa, alla presenza di Pantaleo Piccinno e Giuseppe Brillante, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Lecce.

"La produzione di vino pregiato – dice Piccinno - caratterizza in modo straordinario i territori del Nord della provincia. La rivitalizzazione di una struttura storica, consente di mantenere un forte presidio a servizio delle imprese del territorio. Si tratta di un modello virtuoso che potrebbe essere mutuato per altre situazioni a rischio".
Rosario Faggiano