LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X del 11 ottobre 2009)
GALATONE – Il presidente della Agricola Galatea 1931, Luciano Erroi, descrive un quadro della situazione a tinte fosche
”Un vero disastro la vendemmia 2009, chi afferma il contrario dice solo bugie”
GALATONE - “La vendemmia 2009? Una vera catastrofe”. Per Luciano Erroi, presidente della “Agricola Galatea 1931”, la campagna vitivinicola di quest’anno sarà ricordata come una delle peggiori dell’ultimo decennio. L’uva raccolta è risultata spesso di non buona qualità e la quantità è stata più che dimezzata rispetto al 2008. La cooperativa di Galatone, stando all’allarme lanciato da Erroi, potrebbe presto decidere di chiudere il settore vino. I produttori rimasti sarebbero ormai allo stremo. Senza più alcuna remunerazione del loro lavoro e senza aiuti concreti potrebbero presto decidere di abbandonare i pochi vigneti sopravvissuti allo sterminio della massiccia estirpazione degli ultimi anni.
“In questi giorni – afferma Erroi – stiamo registrando, da parte di alcuni politici, considerazioni troppo ottimistiche sulla vendemmia 2009. Stanno dicendo bugie. C’è una crisi profonda della viticoltura. L’annata di quest’anno, per il 70 per cento delle cantine salentine, è risultata negativa. La raccolta, compromessa dall’attacco di peronospora, è stata dimezzata rispetto alle aspettative a causa delle piogge di luglio e della conseguente forte umidità. Solo alcuni produttori sono intervenuti con trattamenti tempestivi; la maggior parte, invece, ha preferito non farli per gli alti costi che essi comportavano. Molti viticultori, quindi, hanno dovuto scegliere di lasciare sui ceppi l’uva malata per non subire ulteriori danni economici dalla prospettiva di vendemmiare in perdita. La poca uva di negroamaro che è stata portata in cantina ha fatto registrare una media di 17 gradi zuccherini. Per fare un buon vino – precisa - ne sarebbero necessari almeno 18-19”.
L’Agricola Galatea attualmente conta circa mille soci fra olivicoltori e viticoltori. Questi ultimi, anno dopo anno, sono diminuiti fino a rimanerne appena cento per cinquanta ettari vitati. Un tempo la cantina di Galatone poteva arrivare a lavorare fino a 80mila quintali di uva. L’anno scorso, invece, ne ha lavorati appena 2850 e quest’anno, record negativo assoluto, potrà arrivare al massimo a 340 quintali.
“È una situazione drammatica – aggiunge Erroi – se continua così nel 2010 il nostro stabilimento rimarrà chiuso. In cantina, peraltro, abbiamo ancora circa 1.400 ettolitri di ottimo vino dell’anno scorso che abbiamo scelto di non vendere perché il mercato ci offriva la vergognosa cifra di 20 centesimi a litro, ovvero molto meno di quanto viene pagato un litro di acqua minerale”.
“In questi giorni – afferma Erroi – stiamo registrando, da parte di alcuni politici, considerazioni troppo ottimistiche sulla vendemmia 2009. Stanno dicendo bugie. C’è una crisi profonda della viticoltura. L’annata di quest’anno, per il 70 per cento delle cantine salentine, è risultata negativa. La raccolta, compromessa dall’attacco di peronospora, è stata dimezzata rispetto alle aspettative a causa delle piogge di luglio e della conseguente forte umidità. Solo alcuni produttori sono intervenuti con trattamenti tempestivi; la maggior parte, invece, ha preferito non farli per gli alti costi che essi comportavano. Molti viticultori, quindi, hanno dovuto scegliere di lasciare sui ceppi l’uva malata per non subire ulteriori danni economici dalla prospettiva di vendemmiare in perdita. La poca uva di negroamaro che è stata portata in cantina ha fatto registrare una media di 17 gradi zuccherini. Per fare un buon vino – precisa - ne sarebbero necessari almeno 18-19”.
L’Agricola Galatea attualmente conta circa mille soci fra olivicoltori e viticoltori. Questi ultimi, anno dopo anno, sono diminuiti fino a rimanerne appena cento per cinquanta ettari vitati. Un tempo la cantina di Galatone poteva arrivare a lavorare fino a 80mila quintali di uva. L’anno scorso, invece, ne ha lavorati appena 2850 e quest’anno, record negativo assoluto, potrà arrivare al massimo a 340 quintali.
“È una situazione drammatica – aggiunge Erroi – se continua così nel 2010 il nostro stabilimento rimarrà chiuso. In cantina, peraltro, abbiamo ancora circa 1.400 ettolitri di ottimo vino dell’anno scorso che abbiamo scelto di non vendere perché il mercato ci offriva la vergognosa cifra di 20 centesimi a litro, ovvero molto meno di quanto viene pagato un litro di acqua minerale”.
Rosario Faggiano
