LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO (pag. Le/X – 20 gennaio 2012)

Celebre rosso

Una storia lunga più di 36 anni

SALICE – Il riconoscimento doc ai vini pregiati locali risale al 1976 quando, con apposito decreto del Presidente della Repubblica, fu anche approvato il relativo disciplinare (entrato in vigore il primo novembre dello stesso anno). L’area interessata comprende, in provincia di Lecce, i territori di Salice, Veglie, Guagnano e Campi Salentina (parte) e, in provincia di Brindisi, San Pancrazio, Sandonaci e Cellino San Marco (parte). Naturalmente, il vino ottenuto da uve provenienti dalla zona doc, può essere imbottigliato anche da aziende non localizzate nell’area. Conosciuta in tutto il mondo, la doc “Salice Salentino” è ritenuta la più prestigiosa e completa della Puglia. Attualmente, a seguito di aggiornamenti del disciplinare intervenuti negli anni, comprende: vini rossi e rosati (anche spumanti e riserve) ottenuti in gran parte da vitigni di negroamaro e, in misura minore, da altri vitigni locali a bacca nera; vini bianchi chardonnay, fiano e pinot; vini ottenuti dal vitigno aleatico (anche riserva, dolce, liquoroso dolce e liquoroso riserva). L’iter per l’ottenimento della denominazione di origine controllata fu promosso dalla Giunta del Comune di Salice la quale, con una prima delibera del 9 febbraio 1971 (sindaco Attanasio Cofano), anche sulla base del successo del “Salice” prodotto dal 1954 dall’azienda Leone de Castris, richiese al Ministero dell’Agricoltura il riconoscimento della doc al vino rosso prodotto nel territorio. Successivamente, con delibera del 16 settembre 1975 (sindaco Eupremio Pastorelli) la Giunta sostenne anche la richiesta della Cantina cooperativa e di altri produttori locali finalizzata al riconoscimento della doc anche per il vino rosato. Il decreto del Presidente della Repubblica, infine, arrivò l’8 aprile 1976. (ros.fag.)